Spotify e Apple music: confronto degli abbonamenti

Spotify e Apple music confronto degli abbonamenti

Ormai si sa che lo smartphone è uno strumento gettonatissimo anche perché ci dà la possibilità di ascoltare la musica che preferiamo come e quando vogliamo, basta scegliere la app giusta.

Attualmente ci sono varie app di streaming musicale, tutte più o meno valide, le cui offerte e proposte al pubblico, almeno apparentemente, sono simili.

I costi di sottoscrizione differiscono poco l’uno dall’altro, la musica disponibile è all’incirca la stessa per tutti e i servizi pure. Ciò fa sì che non sia sempre né facile né immediato scegliere l’applicazione che meglio risponde alle proprie esigenze, vediamo allora Spotify ed Apple music a confronto.

Come orientarsi allora?

Il fatto è che, nella realtà, le differenze ci sono e, a volte, non sono neanche tanto minime come sembrano.

In questo periodo le migliori piattaforme disponibili per lo streaming musicale sono Spotify ed Apple Music.

Vuoi sapere quale delle due è meglio per te?

Di seguito trovi un confronto punto per punto: ti aiuterà a scegliere in maniera più consapevole.

Spotify ed Apple Music: abbonamenti a confronto

Partiamo da un aspetto fondamentale di qualsiasi app: il costo ed i relativi servizi di abbonamento.

Apple Music è disponibile solo sottoscrivendo un abbonamento dopo una prova gratuita di tre mesi, mentre Spotify ha anche una versione gratuita.

Tuttavia va tenuto in debito conto che questa è limitata, pertanto priva di alcune funzioni.

Nel confronto con Apple Music dunque, in questo articolo, prendiamo in considerazione solo la versione a pagamento.

Il prezzo, diciamolo subito, è identico per entrambe.

Sia Apple Music che Spotify infatti, offrono abbonamenti individuali a 9.99 euro al mese, ridotti per studenti a 4.99 euro al mese e per nuclei familiari a 14.99 euro al mese.

Selezione della musica

In questo campo sussistono alcune differenze tra Apple Music e Spotify.

La prima chiede all’utente di selezionare i generi musicali e gli artisti che piacciono, dopodichè continuerà a raccomandare playlist ed artisti corrispondenti al gusto musicale espresso.

Inizialmente invece, Spotify non chiede niente, ma in seguito, con il tempo, impara le personali abitudini di ascolto.

Entrambe le app permettono di mettere i like alle canzoni e, in tal modo, “apprendono” quali sono i generi che l’utente predilige.

Sistema di ascolto

Rispetto ai consigli su cosa scegliere, Spotify batte Apple Music ed ecco perché.

Ogni Lunedì l’utente riceve una playlist, Discover Weekly, di ben 30 brani musicali tramite un algoritmo che passa in rassegna le canzoni ascoltate in precedenza ed ha una pagina, Discover, che fornisce utili consigli in relazione agli artisti che si ascoltano di più.

Discover Weekly è una delle funzioni migliori e maggiormente apprezzate di Spotify.

Le barre di navigazione invece, quelle che servono a trovare la musica, i video, i concerti ecc., sono piuttosto simili.

Inoltre, Spotify presenta canzoni raggruppate per genere e raccomanda musicisti sempre basandosi sui gusti musicali espressi precedentemente.

Non che Apple Music non dia consigli, ma lo fa in modo decisamente meno completo e d’impatto rispetto a Spotify.

Interfaccia utente

Ecco un campo dove, invece, Apple Music batte nettamente il concorrente.

Entrambe la app permettono di salvare canzoni per non doverle poi andare a cercare quando le si vuole ascoltare in un secondo momento e tutto può essere salvato in una apposita libreria.

Quando si va sulla pagina del musicista però, le cose cambiano.

La libreria di cui dispone Apple Musica è molto più semplice e fruibile rispetto a quella di Spotify: l’album che si vuole ascoltare si seleziona in un attimo.

La libreria di Spotify è tutto sommato caotica e la sua fruizione non è neanche lontanamente paragonabile a quella dell’altra applicazione presa in esame.

Qualità delle opzioni audio

Entrambe le applicazioni consentono di impostare un equalizzatore, però quello di Spotify è più facile da trovare e addirittura personalizzabile.

Funzione Radio

Le radio di cui sono dotate sia Spotify che Apple hanno la medesima impostazione, ovvero musicista, canzone o genere, ma quella di Apple è di gran lunga superiore.

Il “plus” è dato dalle stazioni con veri dj che scelgono e mettono i pezzi, un elemento di umanizzazione che in Spotify manca del tutto.

La radio di quest’ultima è ripetitiva e, di fatto, non dà nulla di nuovo all’utente.

In fondo, la si può anche ignorare visto che non si perde granché.

Interfaccia di riproduzione musicale

Queste sono molto simili, solo che Spotify ha delle divertenti funzioni in più.

Sono carine le animazioni Gif e i disegni in movimento, ad esempio.

Inoltre, ci sono anche delle note “dietro il testo” di Genius integrate ad alcuni brani musicali.

Chi vince tra Spotify ed Apple Music?

Alla fine di tutto questo discorso dunque, chi vince fra le due applicazioni?

Tutto sommato possiamo affermare che il podio spetti a Spotify, sebbene anch’essa non sia esente, come ogni altra cosa in fondo, da lati negativi.

Sostanzialmente questi si traducono nell’interfaccia di libreria caotica e in una radio scialba ed incolore, solo che i lati positivi sono di gran lunga più numerosi ed importanti.

L’algoritmo è efficace, per esempio, e ciò conta non poco.

Forse quindi, l’abbonamento a Spotify è più conveniente, almeno per ora, visti i continui aggiornamenti e le modifiche che i vari competitors mettono in atto per battere l’agguerrita concorrenza.