Evoluzioni in cucina: la tradizione si fa “smart”

Evoluzioni in cucina: la tradizione si fa “smart”

Tecnologia o avanguardia?

L’applicazione della tecnologia in cucina non è una novità: dall’avvento della lavatrice e del frigorifero (inventati agli inizi del Novecento ma entrati nelle case degli italiani solo negli anni Cinquanta e Sessanta), gli elettrodomestici hanno radicalmente cambiato l’approccio alla conservazione e alla preparazione del cibo, agevolando il compito alle casalinghe (prima), ai cuochi amatoriali (poi), che sempre più spesso possono contare su strumentazioni sofisticate prêt-à-porter che poco hanno da invidiare alla ristorazione professionale.

 

Tra gli esempi più significativi ci sono il microonde, l’abbattitore, l’estrattore, i robot da cucina (in molti casi controllabili anche da remoto tramite smartphone), la macchina per il sottovuoto, il roner e persino la stampante 3D… Ma oltre a rendere possibili ricette sempre più sofisticate e complesse, precise e nutrizionalmente migliori, l’ingegneria applicata al mondo del food ha cambiato anche il modo in cui vengono realizzate alcune preparazioni tradizionali e apparentemente semplici: dalle fritture ai pop corn, dagli impasti per i lievitati alle crepes.

Il paradosso della cucina “veloce” e “street”

Se lo scopo della tecnologia applicata alla cucina è stato in origine quello di ridurre i tempi e la difficoltà delle preparazioni in cucina, in realtà essa ha prodotto anche l’effetto opposto: anziché rappresentare una costrizione, passare il tempo tra pentole e fornelli è diventato sempre più un piacere per gli amanti di cucina, che anche in casa loro possono sentirsi quotidianamente nel “paese dei balocchi” e dedicarsi a preparazioni sempre più chic.

 

Un altro merito paradossale dei nuovi strumenti a disposizione nelle cucine domestiche è stato quello di introdurre nelle case degli italiani (e non solo) lo street food: dallo zucchero filato ai fritti, passando per i pop corn e il gelato. Oggi in casa si può prepararare praticamente tutto!

Semplicemente accessoriate: ricette easy con optional hi-tech

Tra le preparazioni che hanno subito una decisa metamorfosi negli ultimi anni ci sono anche le crepes o crespelle, cialde morbide, sottili ed elastiche (tanto da poter essere arrotolate, piegate o chiuse a sacchetto), a base di uova, latte, farina, zucchero e/o un pizzico di sale, da farcire e consumare in qualsiasi occasione e da servire come antipasto, primo o secondo piatto o dessert.

 

La ricetta è stata consacrata alla notorietà alla fine dell’Ottocento, in Francia, grazie all’invenzione della Crépe Suzette, ma in realtà, fin dall’epoca degli Antichi Romani, in quasi tutte le culture è presente una preparazione che la ricorda (come il pane arabo, la pita greca, le tortillas messicane o le piadine romagnole) e che si realizza cuocendo una pastella su una piastra o sotto un “testo”, un peso di argilla, terracotta o ghisa arroventato sul fuoco.

In seguito per perparare le crepes in casa, i cuochi domestici si sono adattati a utilizzare una semplice padella antiaderente, ma oggi la strumentazione si è molto evoluta per eseguire il procedimento al meglio, e online esistono persino dei “crepes kit” con tutto l’occorrente per assicurarsi un’ottima riuscita: una buona ciotola, magari in vetro, abbastanza larga e dai bordi alti, per evitare che mescolando l’impasto possa schizzare un po’ ovunque; una bilancia per misurare con precisione la quantità degli ingredienti (altrimenti c’è la possibilità di acquistare delle tazze o dei cucchiai che funzionano come dei veri e propri dosatori); un setaccio per la farina che consenta di evitare la formazione di grumi nella pastella; una frusta (elettrica o a mano) per mescolare; un piccolo mestolo per versare facilmente l’impasto (meglio ancora se con beccuccio); una padella antiaderente per crepes che abbia la caratteristica di essere bassa e con un diametro adatto; uno “stendi-crepes”, uno strumento che assomiglia a una sorta di piccolo rullo, generalmente in legno, con una forma che ricorda la lettera T e che permette di distribuire il composto in maniera uniforme; e infine una spatola utile per girare e sollevare le crepes una volta pronte.