Disinfestazione tarli: i metodi infallibili con cui preservare il legno

Disinfestazione tarli: i metodi infallibili con cui preservare il legno

La disinfestazione dei tarli (come approfondito sul sito glispecialistidelladisinfestazione.com) è un processo che richiede le dovute accortezze e alcuni consigli utili che possono massimizzare tutte le fasi di cura e preservazione del legno; che si tratti di mobili antichi che necessitano della dovuta manutenzione, o di un arredamento moderno che desideri proteggere da tale annoso problema, l’articolo che abbiamo scritto per te permette di conoscere alcuni consigli utili inerenti al mondo della disinfestazione.

Il tarlo è il più diffuso in Italia: non solo ne esistono moltissimi tipi, ma essi si differenziano per essere di tre tipologie principali diverse: anobidi, lictidi e cerambicidi sono gli animaletti di 2-3 millimetri che – la maggior parte delle volte – rischiano di annidarsi nei tuoi mobili, rovinando l’estetica e la salubrità della tua casa. Alla ricerca di consigli per sbarazzartene? Ecco cosa sapere.

Come riconoscere quando è necessario intervenire?

Come riconoscere la presenza di un’infestazione di tarli nella tua unità abitativa? In primo luogo, devi sapere che questi piccoli e fastidiosi animali sono soliti mangiare il legno di cui è composto il tuo mobilio. Di conseguenza, in caso ti trovi in presenza di polverina o segatura in prossimità di tali oggetti, è bene prestare la dovuta attenzione al fatto che, con ogni probabilità, una famiglia di tarli stia effettivamente mangiando il materiale di cui è composto il tuo arredamento.

In seconda istanza, essendo tale specie di piccole dimensioni e presente in ingenti quantità, è molto comune sentire veri e propri rumori provenire dalla zona interessata. Il motivo? La larva del tarlo – fase della vita in cui l’animale è solito cibarsi del legno – ha bisogno per sopravvivere nutrendosi della cellulosa che è presente nel materiale stesso. Infine, se sei alla ricerca di prove tangibili per dimostrare la presenza di un’infestazione di tarli, è bene considerare la possibilità che la superficie del tuo arredamento sia costellata da veri e propri buchi.

I consigli utili degli esperti

La disinfestazione del tarlo è un processo alquanto complesso che necessita o di un’azienda specializzata nel sistema di riqualificazione di un’unità abitativa – e del suo mobilio, – o di una conoscenza approfondita delle caratteristiche vitali di tali animaletti. Il consiglio che ha già rivoluzionato in maniera smart e 100% ecologica la vita di migliaia di proprietari di casa, riguarda l’utilizzo di un pallone in PVC che si monta direttamente a domicilio. Le termiti vivranno per circa 18 giorni in un ambiente controllato artificialmente – mediante immissione di anidride carbonica al suo interno – in cui l’assenza di ossigeno impedisce la proliferazione della famiglia di insetti.

Di contro, in caso tu abbia notato la presenza di un’infestazione di tarli che ha già colpito un oggetto inamovibile, come un parquet o una trave portante, è possibile impiegare una apposito macchinario in grado di emettere onde di temperatura superiore a 75 gradi, letali per tali animali. Inoltre, essendo il legno totalmente indifferente all’esposizione di microonde, non ci sono rischi tangibili che potrebbero finire per complicare l’impiego di tale sistema nella tua unità abitativa.

Quali metodi evitare

Il nostro consiglio? Scegliere metodi che possano essere naturali e sicuri per la tua dimora è il primo step utile con cui essere certo di un risultato soddisfacente; meglio evitare bombolette fumiganti e sistemi di disinfestazione che non tengono conto della salubrità dell’ambiente in cui vivi. In ogni caso, optare per la competenza degli esperti del settore può fare la differenza, prevenendo e combattendo la presenza di tarli insediati nei mobili o nella pavimentazione della tua dimora.

In conclusione, ti suggeriamo di evitare l’utilizzo di articoli chimici reperibili in commercio a basso costo: essi possono essere usati per iniettare degli eccipienti nocivi nei fori creati dagli animali, ma il rischio concreto è quello di danneggiare l’estetica del legno, il quale rimarrà inevitabilmente contaminato dal contatto con petroli, insetticidi e prodotti anti-tarlo. Inoltre, non soltanto alcuni di tali sistemi sono del tutto inefficaci, ma rischiano di far perdere ulteriore tempo e denaro alla ricerca del metodo migliore con cui intervenire.