Alla scoperta del mondo delle cementine

Alla scoperta del mondo delle cementine

Le prime cementine risalgono alla fine del 1800, per far fronte all’esigenza di incrementare le produzioni edilizie nel breve periodo. Erano destinate alle pavimentazioni e ai rivestimenti murari in ambienti di condizione modesta e non certo a quelli più lussuosi.

Una soluzione dal prezzo straordinariamente contenuto ma che, nonostante ciò, garantiva un gradevole impatto estetico. Nel corso del tempo, quindi, sono diventate un tratto distintivo di molte abitazioni, soprattutto nelle grandi città.

In alcuni periodi hanno fatto anche trend, ad esempio negli Anni Sessanta e Settanta, facendo dimenticare le loro umilissime origini. Scopriamo insieme come sono fatte e a quali ambienti si adattano, per dare alla propria casa un tocco chic.

Da dove deriva il termine “cementine”?

Nella composizione di queste mattonelle dipinte a mano rientra, come dice il nome stesso, il cemento. Ma non uno qualunque: si tratta della varietà Portland, chiamata così perché l’aspetto ricordava quello delle rocce estratte nell’omonima isola inglese.

Brevettato nel 1824 da Joseph Aspdin, fu soggetto a numerose modifiche e perfezionamenti nel corso del tempo. Tale materiale divenne fondamentale nella produzione del calcestruzzo e nel ramo edile in genere durante la Rivoluzione Industriale.

Le cementine degli albori e quelle prodotte artigianalmente vantano molte affinità con la graniglia di marmo, utilizzata anche essa per i rivestimenti. Ma, a differenza di quest’ultima, non ha ciottoli di roccia frantumata immersi casualmente nel legante.

La componente marmorea è ridotta in una polvere finissima e si trova sulla superficie delle piastrelle. A completare la mistura concorrono, insieme a cemento e marmo, ossidi e sabbia in quantità variabili.

Attualmente sono disponibili delle imitazioni in gres porcellanato, prodotte su larga scala con materiale di concezione più moderna. I disegni in superficie sono stampati in serie e ne riprendono lo stile, conferendo agli interni un’aria rétro.

A differenza delle originali, divenute simboli del vintage e vendute per prezzi molto elevati, sono estremamente economiche rispetto ad altre soluzioni.

Tante forme per altrettanti stili

Dal periodo delle origini, durante il quale la forma delle cementine era quadrata (20 cm×20 cm o 25 cm×25 cm), l’assortimento è diventato molto più ampio, sia nella pezzatura che nelle fantasie.

I formati comprendono anche angoli smussati e geometrie esagonali, tra le più apprezzate soprattutto nei rivestimenti murari di cucine e bagni.

Quanto ai colori e agli stili, la produzione soddisfa qualsiasi esigenza di arredamento, spaziando dalle superfici extra-lucide a quelle opache. Gli accostamenti a tinte forti sono perfetti per dare un’impronta personalizzata alle proprie stanze, mentre cromie più sobrie si adattano a uno stile minimal o classico.

L’optical a sfondo bianco con decori sul nero è un’alternativa che ingrandisce gli ambienti senza scadere nella banalità. I bassorilievi, invece, assicurano un grande impatto visivo anche con i colori neutri.

Disposizione e suggerimenti finali

Il collante per la posa è una mistura di calce e cemento, grazie al quale le mattonelle rivestiranno le superfici interessate. Per impermeabilizzarle e renderle refrattarie ai graffi, è previsto da sempre l’uso di oli naturali, come quello di lino.

Si consiglia di rimuovere spesso la polvere dal pavimento con l’aiuto di un’aspirapolvere e di lavare le piastrelle con detergenti neutri e acqua tiepida; le alte temperature tendono ad opacizzarle.

È fondamentale, infine, non usare sostanze aggressive come anticalcare, candeggina e disincrostanti chimici, per evitare di danneggiarle.